lunedì 29 ottobre 2007

Fascino perverso dei VAMPIRI

Storie di vampiri o non morti (Nosferatu) si raccontano un po' ovunque fin da prima del medioevo, ma il vampiro più famoso Dracula, protagonista di omonimi film, prende spunto da un personaggio realmente esistito.

Vlad III, principe di Valacchia fino al 1472, è un personaggio storico noto per la sua abilità polilitica e militare (soprattutto nelle guerre contro i Turchi) e per la sua leggendaria crudeltà. In una sola notte avrebbe fatto impalare 20.000 prigionieri e, per questo fu conosciuto come Vlad Tepes, che vuol dire Vlad l'impalatore. Queste efferatezze, unite al fatto che di Vlad non si trovò mai la tomba, creò nella mente di Stoker (a quanto pare, in un sogno pieno di incubi) l'associazione con i vampiri.
Il padre del Principe, Vlad II, era stato cavaliere dell'Ordine del Drago, per cui Dracul, che in Rumeno significa Drago. http://it.youtube.com/watch?v=Xw2-ZMhxTUs

Storie di vampiri si narrano anche dalle nostre parti.

In Istria un certo Jure Grando, un contadino del paese di Corridico morto alla metà del Seicento, tornò più volte a terrorizzare il borgo. La moglie se lo ritrovò improvvisamente nel letto, dieci anni e più dopo la sepoltura.
Comparve al parroco, che tentò inutilmente di esorcizzare il morto vivente, e a diverse persone del paese.
Terrorrizzava le notti dei contadini perché improvvisamente bussava ad una porta e, poco dopo, una persona in quella casa moriva.
Ossessionati dall'incubo, una notte del 1672, i paesani si mossero in gruppo e riesumarono il cadavere maledetto. Questo appariva non decomposto e sorridente. Si tentò di spaccargli il cuore con un palo di biancospino, ma non si riuscì. Finalmente un uomo trovò il coraggio di decapitare il vampiro. Sgorgò molto sangue e il paese ebbe finalmente pace.
Il racconto è di Johann Weichard von Valvasor, scrittore e artista di Lubiana, contemporaneo dei fatti narrati. Il resoconto è dettagliato e dà i nomi dei protagonisti. Ivana era la moglie di Jure; Stipan Milasich colui che lo decapitò.

In Puglia nel 2002 ricerche archeologiche portarono alla scoperta di strane sepolture nelle vicinanze di Trani, la città pugliese soprattutto nota per la sua grandiosa cattedrale. In località "Capo Colonna" si trovarono due sepolcri (databili IX-VIII seolo. a.C.) con i resti di persone sepolte - 4 in tutto - in maniera insolita. Non cè la deposizione rannicchiata, tipica della Magna Grecia, ma cadaveri inginocchiati con un masso sopra le spalle.
Il fatto si ritrova in culture diverse dalle nostre e ricorda la paura del ritorno dei morti. Il macigno sulle spalle avrebbe la funzione di immobilizzare il defunto e bloccare tentativi di uscita dalla tomba.
Curioso il fatto che, proprio a Trani, era stato scritto uno dei primi trattati sui vampiri nel 1740 dall'arcivescovo della città, Giuseppe Davanzati.
Parlò della sete di sangue dei morti, del palo per spaccare il cuore, dell'aglio che tiene lontano il non morto o Nosferatu.
Il manoscritto, pubblicato postumo alcuni anni dopo, piacque particolarmente al Papa Benedetto XIV, che ne fece inviare copia a diverse biblioteche europee.

Nella leggenda c'è anche una mezza verità. Una strana patologia (la porfiria) dà manifestazioni simili al vampirismo e peggiora se il malato mangia aglio.

Volendo dare un'interpretazione psicoanalitica al mito dei morti viventi o zombie, vi è la paura il monito cattolico del diavolo tentatore e del seduttore tenebroso. C'è anche l'allusione ad un sesso perverso e violento, inquietante ed eccitante allo stesso tempo. (http://www.vampiri.net/)


2 commenti:

Alessandro Bressan ha detto...

Ho visto un documentario, credo ad atlantide su La7, a proposito del principe Vlad III meglio noto come Dracula. Non è per nulla una leggenda che abbia fatto impalare 20.000 prigionieri, erano turchi dell'impero Ottomano che cercavano di conquistare i ricchi territori della Romania. Inoltre Vlad fece di più, ancora prima di questo episodio fece uccidere l'ambasciatore turco che era andato da lui a proporgli un accordo.
Inoltre riguardo al suo castello, sinceramente non era un gran che, ma era posizionato e quel che resta lo è tutt'ora, su una specie di rupe che lo rendeva ancor più sinistro e inespugnabile. La storia inoltre se non ricordo male narra che la moglie si sia gettata da uno dei bastioni, rovinando sulla scarpata e finendo nel fiume sottostante che prese il suo nome.
Ora non metterei la mano sul fuoco su ogni dettaglio di questa storia perchè la memoria potrebbe anche tradirmi, ma dovrebbe essere così.
Grande Atlantide, perdere i pomeriggi ha un senso insieme a te!!

Marilù ha detto...

Per chi fosse interessato ora, il mitico castello di dracula è in vendita!