martedì 3 settembre 2019

Bilancio di un'estate ormai finita (per fortuna)

Un luglio pieno di grandi aspettative e nuovi progetti, ma poi è arrivato agosto e con lui un susseguirsi di sfighe, brutte notizie e grattacapi.

Ecco il mio bilancio di un’estate ormai finita:

7 gg di antibiotico
15 gg di antidolorifici
1 tamponamento da ferma (e non era colpa mia)
1 accesso al ps pediatrico
1 funerale

Forse sono io che porto sfiga? No dai…  guardiamo il lato positivo:

1 nuova amica in dolce attesa (e fanno 5!)
1 vecchia amica ritrovata
1 amica ammalata che per fortuna è un falso allarme
0 bagni al mare ma tanti tuffi in piscina

Tutto sommato posso essere contenta, il bilancio complessivo non è così male male. Se poi ci mettiamo che ho 2 bimbi splendidi e 1 compagno che mi ama, l'asticella torna in positivo SEMPRE. 
Detto ciò, per fortuna agosto è finito... Benvenuto settembre!


lunedì 27 agosto 2018

Asciutti e puliti... ma anche sani, economici e sostenibili

Un famoso slogan recitava (o recita tutt'ora) "asciutti e puliti", ma i tempi sono cambiati e i pediatri oggi ci dicono che l'igienismo estremo non e' necessariamente un vantaggio per la salute dei nostri bimbi. Da mamma aggiungo che sostenibilita' ed economicità sono altri due aspetti importanti che andrebbero tenuti in considerazione quando si sceglie che pannolino usare.

Eh già, perche' quando si diventa genitori ci si trova a dover fare molte scelte che riguardano i nostri bimbi, a partire dalle questioni piu’ banali come il pannolino.
Per chi non lo sapesse i pannolini usa e getta, infatti, non sono l’unica opzione possibile e neanche la piu’ economica, ne’ tanto meno la piu’ ecologica.
Un’alternativa economica ed ecologia c’e’: i pannolini lavabili, i numeri lo dimostrano. Unica grande perplessita’ di solito riguarda la loro comodita’; su questo non ci sono numeri oggettivi, ma posso portarvi la mia esperienza di mamma: con la prima figlia avevo troppe remore per provarci, ma col secondo ho deciso che se non ci provi non lo sai e ho fatto bene, per questo ora sono qui a raccontarvela.

Dal punto di vista economico il calcolo e’ facile: considerando un costo medio di 0,20€ a pannolino, in 3 anni di vita si spendono circa 1.500€ di pannolini. Cifra che puo’ anche raddoppiare se optiamo per certe marche di pannolini o pannolini riciclabili che costano fino a 0,40€ cad.
Di contro i pannolini lavabili sono una spesa una tantum, ammortizzabile fino a 100/150€ grazie ai contributi comunali.
Esistono diversi modelli e marche, ma con un investimento iniziale di 500€ circa ci si assicura un corredo completo e di buona qualita’. Se poi si vuole risparmiare ulteriormente, on line si trovano degli ottimi usati.
Per un calcolo completo, al costo dei pannolini va aggiunta la spesa di detersivi e lavaggi, che in 3 anni di vita del bambino si stima intorno ai 100€ e non di piu’.

Dal punto di vista ecologico i numeri sono disarmanti: un bambino in 3 anni produce 1 tonnellata di pannolini non riciclabili e cioe' 1 tonnellata di rifiuti che vanno a finire negli inceneritori o nelle discariche, rappresentando circa il 3% dei 32 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno in Italia.
I pannolini lavabili, invece, durano per tutto il tempo che serve: per i primi 3 anni di vita del bambino e anche di piu’, possono essere riutilizzati per sorelle e fratelli o passati ad altre mamme (o rivenduti). Unica raccomandazione: seguire le istruzioni di lavaggio.

Con i pannolini lavabili non solo si risparmia e si aiuta l’ambiente, ma si aiuta anche il bambino dal punto di vista della salute (zero tossicita', maggior ergonomicita' e confort) e dell'autonomia nell’approdare al vasino piu’ in fretta e poi... sono belli! Ecco questo e' l'unico vero rischio, perche' di solito si parte con un acquisto base tanto per provare e non spendere troppo, poi ci si appassiona e ci si lascia sedurre da fantasie, modelli e marche e cosi' parte lo shopping compulsivo.



Gli unici svantaggi che ho riscontrato a mio avviso riguardano l'utilizzo in trasferta e le lavatrici in piu'. Se andiamo in vacanza o in trasferta con i bimbi per piu' di 2/3 giorni risulta necessario poter lavare i lavabili e non sempre si ha o si vuole fare lavatrici fuori casa, problema che io personalmente ho risolto utilizzando per quelle rare occasioni pannolini usa e getta ricicabili. Infine, unico possibile svantaggio percepito, dobbiamo mettere in conto qualche lavatrice in piu' ogni 2 giorni circa il che' puo' essere un peso, piu' o meno rilevante, non tanto dal punto di vista economico (gia' calcolato sopra) quanto dal punto di vista organizzativo; i pl si possono lavare anche con altra biancheria a 40/60' ma ovviamente vanno stesi, fatti asciugare e poi piegati e riposti al loro posto. Qui sta a voi valutare se e' piu' importante risparmiare il tempo di una lavatrice in piu' o dare il nostro contributo a rendere questo mondo un posto migliore per i nostri figli. Io la mia risposta me la sono data e ci credo fermamente, unico rimpianto non averlo fatto prima!

Letture interessanti: UPPA , Ecobaby

martedì 3 aprile 2018

Ops I did it again...

CHIUSO PER SECONDA MATERNITA'



martedì 20 giugno 2017

Mamme molto imperfette (da non invitare a cena)

Ti invitano a cena e, nell'ordine: ti presenti con in mano il cuscino della cibex lercio di marmellata e tua figlia con marmellata anche nelle orecchie (giuro alla partenza era pulita!), prima tappa in bagno ancor prima di salutare i padroni di casa, hai preparato la torta fatta in casa ma te la sei dimenticata a casa, sorvoliamo pianti, urla, battibecchi e litigi dei bimbi perche' vabbe dai dopotutto sono bambini, salvo forse il piccolo dettaglio che quella che piange, mena e vuole tutti i giochi per se ovviamente e' la mia, ceniamo mezz'ora prima perche' i bambini (solo la mia) hanno fame e il padrone di casa probabilmente mangera' freddo quando arriva, rompiano il classico cane di porcellana che se ne stava sereno nel suo angolo chissa' da quando, facciamo cacca nel vasino altrui e pipi' per terra tanto perconcludere in bellezza.
Che dire? E' andata cosi'... #unaserataqualsiasidamamma


mercoledì 1 marzo 2017

Wonder mamme incomprese

Beata te che finisci alle 5, vai a casa che hai ancora la giornata davanti e ti puoi rilassare godere la vita...

17:30 arrivo a casa. Mell'ordine: ho lavato e cambiato la bimba che aveva fatto cacche, doccia e capelli asciugatura e piega esclusa, preparato la cena, messa su la lavatrice, svuotato la lavastoviglie e lavato i piatti che ieri non stavano in lavastoviglie, preparato il pranzo per me per domani e la cena per tutti per domani, ricambiato la bimba perche' di nuovo cacche e lavato il bagno per un piccolo incidente di percorso, dato la cena alla bimba, sparecchiato, ricambiata la bimba per altra ennesima cacca, addormentata la bimba, svuotata la lavatrice e messa su l'asciugatrice, preparato i vestiti per domani per me e bimba, risposto ai 50 messaggi non letti sul cellulare, email e whatsapp, chiuso gli occhietti e fatto nanne.

Questa e' ordinaria routine per una mamma e c'e' chi lo fa anche con piu' figli, ma anche se alla fine ci si abitua perche' a tutto ci si abitua e comunque ne vale la pena. Anche se non farei cambio con nessun altro al mondo. Anche se i sorrisi di tua figlia ripagano di tutto. Il prossimo che mi dice anche parafrasando qualcosa del tipo "beata te che ti rilassi"... nell'ordine: 1 - Vieni a casa a rilassarti con me, volentieri ti pago le 2 ore di "ferie". 2 - Fai anche tu almeno un figlio o prenditi un cane e poi ne riparliamo. 3 - Con tutto il cuore: VAFF*****!!!

martedì 1 settembre 2015

Chiuso per maternità

una famosa canzone recitava un ultimo bicchiere e me ne andrò... anche per me è arrivata l'ora di un ultimo bicchiere e poi via, andare!


domenica 16 agosto 2015

Ricordi e parole

Riordinando i resti dell'ennesimo trasloco ho trovato dei fogli scarabocchiati: una lettera mai spedita che racchiude pensieri di 5 anni fa (credo),  belle parole che mi dispiaceva buttare senza dar loro un seguito seppur estemporaneo…

TRIESTE - I miei genitori hanno venduto l'appartamento di Trieste (la mia ex casa), scrivendo la parola fine ad un bel pezzo della mia vita. Certo ho avuto tutto il tempo per abituarmi all'idea, il cambiamento e' stato graduale, ma sapere che ormai e' definitivo mi fa soffrire un po'. Fin tanto che avevo ancora una casa, potevo continuare a fare i we a TS. La citta' degli anni più' belli della mia vita: la citta' dove ho studiato, dove ho amato, dove ho iniziato a lavorare. Ora rimarrà la citta' dove vive mia sorella, dove andremo a fare i pranzi di Natale, dove cresceranno i suoi figli e non i miei.

NEL MIO PICCOLO - A 15 anni volevo fare la ballerina. Poi ho avuto paura. Troppi sacrifici, troppi sforzi, troppe rinunce, troppo lontano. Non ero pronta, ne' abbastanza forte per affrontare tutto cio'. Ho avuto paura. O forse i miei genitori mi hanno fatto credere che avevo paura o semplicemente non ho avuto la forza di combattere.
Mi sarebbe piaciuto viaggiare, conoscere nuovi palcoscenici di teatri stranieri e concludere i miei viaggi con fasci di rose rosse. Ho viaggiato tanto anche senza ballare, anche con le paure dei miei genitori al seguito, ma non ho mai ricevuto fasci di rose rosse alla fine del viaggio. Non ho mai ricevuto fiori neanche quando ballavo nel teatro del mio paese. In fondo non sono mai stata una grande ballerina, pero' sono sempre stata brava nel mio piccolo. Che poi cosa vuol dire nel mio piccolo? Che quel poco che sappiamo lo sappiamo bene? Non credo, credo piuttosto si riferisca alla piccolezza dell'essere umano e non all'entità' del sapere. Nei confronti di un essere così piccolo e limitato, in questo senso sono sempre stata brava nel mio piccolo. Un'interpretazione che mi rassicura alquanto, perche' allo stesso modo di me anche i grandi, che sono grandi per fama e onore nei confronti del resto del mondo, nel loro piccolo sono tanto quanto me: piccoli nel loro piccolo.

NON SO SCRIVERE - Sto sognando, sto dormendo e sto pensando: che belle parole. Bisognerebbe scriverle, ma non ne sono capace. Catturarle su una pagina bianca e lasciarle li'. Non ne sono capace. Non sono capace di scrivere tanto veloce quanto veloce viaggia il pensiero, non sono capace di catturare il senso delle parole nella grafia nero su bianco. Detesto il rumore meccanico della tastiera e mi perdo nel tentativo di ricordare il flusso spontaneo dei pensieri.
Per un attimo mi fermo, li guardo. Sospesi nell'aria, galleggiano nella mia mente e si nascondono pensando di non essere visti. Giocano a confondermi alternandosi e mutando colori, forme, caratteri. In un attimo riprendo la ragione e di nuovo tornano tutti in fila come soldatini all'appello.
Non ne sono capace. La punteggiatura e' una croce. Non esiste punteggiatura degna del ritmo, della musica, delle pause dei miei pensieri. Segni asettici, tutti uguali e privi di spirito. La punteggiatura non esiste, non esiste uguale per tutti nei pensieri. Esistono solo i sospiri e i respiri. Insomma, non ne sono capace. Di scrivere, non ne sono capace.