sabato 31 maggio 2008

The show must go on!

Ieri prima prova in teatro: prove spazio, prova luci, foto, etc.

Apparte che, dopo una giornata di afa tropicale, nel mentre che andavo in teatro è venuta giù la grandine, avevamo come ora di inizio le 17 e invece abbiamo iniziato a provare alle 19; il tecnico luci se ne è andato a metà prova lasciandoci con solo una luce di emergenza della platea; anche il fotografo, infine, se nè andato preso dalla disperazione (e io che mi ero truccata e messa in tiro perchè c'era il fotografo!); in super ritardo sulla tabella di marcia, abbiam provato di gran fretta perchè il teatro alle 20.30 chiudeva ... insomma un disastro!
Ma infondo è giusto così, è bene che ci sia sempre qualche buona scusa per fare polemica e qualcuno con cui lamentarsi, per esorcizzare la tensione del teatro; in ogni caso, comunque andrà sarà un successo!

lunedì 26 maggio 2008

SABATO 31 MAGGIO

Grandi preparativi e un po' di angoscia per il tanto atteso saggio di fine anno, che anche quest'anno si terrà alla sala tripcovich e da domani, martedì 27, iniziano le prevendite dei biglietti alla Ginnastica TS.


Saggio di Danza della Ginnastica Triestina

spettacolo in due atti

- ingresso 12€ -



sabato 24 maggio 2008

Stripped

Coreografie di Snjezana Abramovic Milkovic drammaturgia di Sasa Bozic - Zagreb dance company.
Interpreti: Sara Barbieri, Zrinka Lukcec, Andreja Siroki, Tomislav Kvartuc, Marin Lemic, Marko Milic, Nikola Oreskovic, Ognjen Vucinic.

Festival "Trieste per la Danza 2008. Danza & dintorni contemporanei"

Stasera alla Sala Bartoli ...

Beh niente di chè, questo festival della danza anche quest'anno mi ha un po' deluso; certo lo spazio limitato della Sala Bartoli non aiuta, è vero! però l'essenza del balletto era un po' sempliciotta. Il problema dell'incomunicabilità tra uomini e donne, del genere umano in generale, che nel momento in cui si riesce a trovare un punto di contatto siamo tutti felici! Sopratutto si fa del buon sesso! Sesso che, se portato agli estremi, può dar luogo alle perversioni più assurde. Sinceramente uno spettacolo anche un po' volgare e, come al solito, non si chiama danza contemporanea se qualcuno non è nudo! Peccato che il nudo integrale in questione non c'entrava niente e non meritava molto!

giovedì 22 maggio 2008

Il ritorno di un grande

A volte ritornano e questa volta è stato come un tuffo nel passato, ma un passato un po' troppo prossimo ...

Come in tutte le città anche a Trieste si è soliti lamentarsi che "non succede mai niente di nuovo", ieri sera tipico mercoledì universitario: folla di gente a fare aperitivi ad oltranza alla Portizza, al ristorante greco cantavano e spaccavano piatti, al Copacabana "c'è sempre l'imbarazzo della scelta tra un migliaio di pizze!". "Oh! Tu guarda hanno aperto una nuova gelateria (proprio di fronte alla pizzeria Copacabana, dietro P.zza Unità) ... " Ma sorpresa delle sorprese "E' De Martin!!!!!!!!"

Per chi non è di Trieste e non bazzica da ste parti e difficile condividere la sorpresa, De Martin è una storica gelateria di V.le XX settembre gestita da una famiglia di veneti molto simpatici (il cui figlio ha lo stesso taglio di capelli di Mario!) che circa due anni fa ha ceduto l'attività per ritirarsi in campagnia. E' venuta a mancare un'istituzione, perchè ok la gelateria c'è ancora, ma è cambiata gestione e non è più lo stessa cosa andare a mangiare il gelato in Viale da De Martin e non è più lo stesso gelato!

C'è chi per scaramanzia prima di un esame doveva passare da De Martin, oltre a grattarsi il culo su S. Antonio; c'è chi inaugurava l'estate con un gelato da De Martin e c'è chi, come Mario e dunque io di conseguenza, mangiava SOLO il gelato di De Martin perchè è fatto al naturale! (Io lo ammetto preferirei il gelato OGM della MontBlanc!).

Beh per fortuna DeMartin è tornato e Mario finalmente ha mangiato di nuovo un gelato (2 palline!!!!):

GELATERIA DA MARCO
V. Malcanton dietro P.zza Unità

-----------------> consigliatissima!!!!!


Personalmente è stata una sorpresa un po' amara, ritrovarmi lì dopo due anni mi ha fatto tornare indietro con un po' di nostalgia. Due anni fa ancora nessuno si era laureato e, un po' egoisticamente parlando, eravamo ancora tutti qua a farci compagnia, a fare i mercoledì universitari, a mangiare il gelato in Viale. Due anni fa a quest'ora ero da poco tornata da Milano, carica di entusiasmo e motivazione, con la voglia di rimettermi a studiare per finire gli esami; ho ripreso palestra in attesa di recuperare la forma fisica per riprendere danza, ho cominciato a lavorare al MIB e ho ripreso l'attività AEGEE.

Oggi sì sono laureata, ma mi è rimasto ben poco entusiasmo e poca compagnia. Chissà, forse tra due anni riguardando indietro dirò "che bel periodo!" ...

martedì 20 maggio 2008

A volte il caso

Intanto volevo aggiornarvi sull'andamento di X-Factor: hanno eliminato Ilaria! Non so quanti si attardino davanti al televisore la sera fino a tardi e soprattutto in compagnia di programmi poco edificanti, io sono tra i pochi quindi vi aggiorno!

Ultimamente non dormo molto e nelle ore di insonnia, oltre a guardare X-Factor, leggo; ieri sera/notte ho finito il mio ultimo libro "Nati due volte" di Giuseppe Pontiggia. Un bel libro, scritto bene, un po' cinico ma decisamente riflessivo: un po' come me .... Anzi in realtà non sono in grado di formulare un giudizio, non sono oggettiva nel commentare il libro perchè lo associo e lo confronto imprescindibilmente con la mia personale esperienza; in sintesi, si tratta di una serie di riflessioni autobiografiche dell'autore sul suo rapporto con il figlio disabile.
Oibò! Guarda te le coincidenze! Proprio in questi giorni che mi trovo a stretto contatto con il mondo dei ragazzi diversamente abili, mi vado ad imbattere in un libro che tratta proprio di questo; libro scelto in modo assolutamente casuale! L'altra settimana ho finito il mio amico Garcia "l'amore ai tempi del colera" e ho letteralmente pescato a caso dalla biblioteca di casa: il primo libro di una lunga pila, non troppo grosso, per compensare il libro appena concluso, e apparentemente non troppo impegnato.

Concludo con un pensiero, un po' sconnesso, ma che in realtà è il vero senso del post: la vita è piena di coincidenze, fortune e/o sfortune inaspettate, scherzi del destino, etc. Non vorrei arrischiarmi sul labile terreno della retorica, ma mi rassicura un po' questa rete di finte casualità che quando meno te lo aspetti vengono in tuo aiuto e ti danno un po' di sollievo; in fondo credo (o se non altro oggi ci voglio credere) che se ci lasciamo un po' trasportare dalla vita e proviamo ad ascoltare quella vocina che viene da dentro senza angoscie e senza filtri, alla fine tutto si risolve o, se non altro, un po' di sollievo arriva e la tristezza se ne va.

giovedì 15 maggio 2008

La speranza è l'ultima a morire

Giusto un anno fa il mio terrazzino sfoggiava una varietà di piante e fiori rigogliosi, merito dell'amorevole cura del sig. Antonioli: il rosmarino stava superando la scarpiera in altezza, la lavanda aveva occupato l'intero vaso, il basilico che di per sè è delicato continuava imperterrito a crescere e il rampicante fioriva ogni giorno di più. Poi è successo il fattaccio! Mario se ne è andato - e non ritorna più, diceva la Pausini - e le piantine del mio terrazzo sono state incautamente lasciate nelle mie mani, che di verde non hanno nulla!
Io ho cercato di impegnarmi, di imparare; ho scorparso la casa di bigliettini minatori del tipo "bagna le piante!" o "non bagnare troppo le piante", ma non c'è stato nulla da fare. I primi mesi una tiepida speranza mi era rimasta, ho abbandonato ogni tipo di cura e ho pensato che la natura da sè avrebbe fatto meglio di me; purtroppo le mie bimbe incomprese non hanno superato neanche l'autunno! Per primo se ne è andato il basilico (ovvio è delicato!), poi si è seccato il rosmarino, le piante da vaso e infine la lavanda, che mi dicevano "è impossibile che muoia!".

Ho pianto tanto ed è stato un duro colpo, alla fine dopo 3 mesi di scheletri sul terrazzo, continuando a sperare che forse si sarebbero riprese con la bella stagione, mi sono decisa a buttare i corpicini morti e alla vista delle radici rattrappite e rinsecchite dei resti delle mie piante ho capito che neanche con un miracolo si sarebbero mai più riprese le mie piantine.

In memoria del verde, anche se non sarebbe più germogliato, ho deciso di dare continuità ai vasi e ai fantasmi delle mie piante, trasformando tutti i vasi del terrazzo in fosse biologiche personali! Ma la speranza è sempre l'ultima a morire...

Due giorni fa è successo...in uno dei tanti vasi sono spuntati dei timidi germoglietti spontanei e nel giro di una settimana, autonomamente senza chiedermi acqua o fertilizzante, hanno continuato a crescere ed ora ho di nuovo una vera piantina sul mio terrazzo!

lunedì 12 maggio 2008

Tanti auguri a teeeeee

Ricordi di Madrid ...

In attesa di tornarci per il concerto di Miguel!



mercoledì 7 maggio 2008

Love Love Love

Visto che da quando sono disoccupata sono alquanto libera, invece di andare a barcola a prendere il sole ho deciso di aiutare un'amica con un corso di danza integrato abili/disabili (semplicemente perchè non ho ancora raggiunto la forma fisica perfetta da sfoggiare a barcola!).
Beh ... intanto devo dire che mi diverto un sacco e prossimo anno mi iscrivo anche a tutti gli altri corsi sportivi che tengono, così magari imparerò una buona volta a giocare a basket o a calcio?! Anche se un po' mi vergogno perchè i ragazzi sono tutti moooooolto più bravi di me!

Oggi, mentre tornavo in bus, la mia mente un po' labile vagava e mi sono resa conto di una cosa ... ci sono concetti e valori che tutti noi in linea generale condividiamo, ma che spesso ci vergogniamo ad ammettere, perchè nella realtà del quotidiano oggigiorno sembrano superati e poco attuali; parole di una bellezza fragile, che nel momento in cui le pronunciamo rischiano di sfracellarsi al suolo come un "ti amo" ripetuto troppe volte; frasi retoriche ormai usate e abusate, che io per prima non ci credo minimamente, del tipo "la vera bellezze è quella interiore" o "l'aspetto non conto" o "l'apparenza inganna" etc. ... Beh oggi su quell'autobus, la 1 per la precisione, mi sono resa conto che non è vero! Non è retorica! E' vero che l'apparenza inganna! E' vero che la bellezza è quella interiore! E' vero che l'aspetto esteriore non conta! E' vero perchè l'ho visto con i miei occhi!
Di fronte ai miei compagni di danza oggi mi sono sentita io una disabile, incapace di affrontare il mondo nella sua semplicità e mi sono vergognata ad aver anche solo lontanamente pensato qualche volta di aver sinceramente creduto nella bellezza interiore, all'amore incondizionato e alla sana gioia di vivere. Oggi ne ho visto degli esempi così lampanti e inaspettati, che mi sono sentita piccola e grigia, inabile a godere delle belle cose della vita.

Scusate...mi son fatta prendere la mano e ho un po' divagato, il punto è che SONO FELICE!!!! Per caso, e non per bravura mia, ho avuto la fortuna di incontrare delle persone straordinarie, malgrado i loro limiti fisici; persone normali come tutti noi, ma con un sorriso molto più luminoso del mio!

martedì 6 maggio 2008

Bavisela 2008

Levataccia domenica mattina per prestare servizio alla Bavisela 2008 e non ai comuni mortali della non competitiva, bensì ai top runner dell'agonistica!!!

Se guardate con attenzione il video qui sotto si riesce anche ad intravedere una mia mano ...

lunedì 5 maggio 2008

Il dubbio

Di John Patrick Shanley - Premio Pulitzer 2005
Regia: Sergio Castellitto
Interpreti: Stefano Accorsi, Lucilla Morlacchi, Nadia Kibout, Alice Bachi.

SABATO 03.05 Teatro Rossetti - Il lavoro si ambienta a metà degli anni Sessanta, in una qualificata scuola cattolica di Brooklyn: il Concilio Vaticano II ha ridefinito i rapporti fra clero e fedeli e ciò ha la sua eco anche fra le mura protette della scuola, dove l’anziana direttrice, Suor Aloysia, autorevole e tradizionalista si confronta faticosamente con le nuove modalità di insegnamento della giovane e dolce Suor James, e soprattutto di Padre Flynn, prete carismatico, moderno, adorato dagli allievi.
La sua affabilità però assume una luce sinistra quando dà modo alle suore di sospettarlo d’aver abusato di un allievo, vittima perfetta, perché fragile, fuori luogo, unico negro della scuola e disposto a tutto pur di non perdere la sua opportunità di studio. Shanley non ci dirà mai veramente se l’abuso c’è stato: come in un processo il testo prosegue per ipotesi, tentativi, concentrandosi sulla zona sfumata che divide il fatto dall’accusa, la condanna dal sospetto e obbligando il pubblico a sentire la responsabilità dell’incertezza.

sabato 3 maggio 2008

Country dance

Ho scoperto un nuovo amore, un grande amore condiviso anche dalle mie compagne di (dis)avventura...

Venerdì sera Festa della Birra a UD con le amiche: c'è chi ha rimorchiato, c'è chi ha imparato a fare pipì nei vespasiani, c'è chi ha ballato e tutte abbiam cantato; ma soprattutto abbiamo scoperto la COUNTRY DANCE!!!!!!!!!!!!

Allora raga, mi sono informata e a Pagnacco i corsi principianti sono tutti i giovedì dalle 21 alle 23, vi aspetto numerosi!