giovedì 13 novembre 2008

Ho scritto nero su bianco

Ieri sera sono rientrata a casa con un gran mal di testa, dopo una giornata di lavoro intensa. Troppe ore davanti al pc. Troppo lavoro. Ho seguito il consiglio della mia mamma e, arrivata a casa, mi sono infilata dritta sotto le coperte a luci spente. La pioggia che batteva sulle finestre, il rumore delle tubature del riscaldamente in funzione, ogni tanto qualche segno di vita dai vicini. Ho cercato di dormire o almeno di riposare un po', ma nella mente mi si affollavano pensieri e parole. Flash della giornata e voli pindarici della mente, nascosti dietro la lista di cose da fare, arretrati del lavoro domestico e progetti per l'indomani. Alla fine ho deciso: mi sono alzata, mi sono seduta sul divano e ho scritto. Nero du Bianco. Ho lasciato libero sfogo ai pensieri e ho scritto. Ho scritto tanto. Ho scritto dellla mia vita, del mio passato e del mio futuro. Mai del presente, non si può! Ora che lo scrivi è già passato. Ho scritto. Ho scritto della mia casa a TS, che mi manca e che dolorosamente mi rendo conto non sarà più casa mia. La mia città, il mio mare, la mia gente. Rimarrà semmai la città di mia sorella, dove cresceranno i suoi figli e non i miei. Ho scritto del mio lavoro, dei miei lavori. Quanti ne ho cambiati e quanti forse ne cambierò. Quante persone ho incontrato sul mio cammino e a quante ho lasciato un pezzo di cuore. Sempre tanto doloroso, ma più il tempo passa, più persone incontro sul mio cammino e più mi accorgo di quanto grande è il mio cuore e quanto infinito è l'affetto che porto dentro. Ho scritto che volevo fare la ballerina e che ancora voglio fare la ballerina e prima o poi lo diventerò. Ho scrito dei viaggi che mi piacerebbe fare prendendo l'aereo, la nave, il treno, partendo a piedi o semplicemente restando seduta a scrivere. Ho scritto tanto. Ho scritto l'inizio e la fine di un libro, il libro che mi piacerebbe scrivere. Ho scritto anche di un libro che avrei voluto scrivere quando ero piccola e di cui ancora conservo le prime pagine scritte con la macchina da scrivere, mi piacerebbe trovarlo quel libro e rileggerlo a distanza di tanti anni. Ho scritto poesie già sentite. Ho scritto la lista della spesa e ho scritto la parola fine. Ho scritto tanto e infine mi è passato il mal di testa.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

vedo che nn sono la sola..a mettere nero su bianco..anche se, nel mio caso, il meglio va perso, perchè sorge spontaneo e nn ho il tempo o il modo di scriverlo o forse cmq già tentare di esprimerlo a parole fa svanire qualcosa..che sol a dirlo par che svanisce, come mi piaceva ripetere.per questo adoro la musica, per l'immediatezza dell'espressione..salta molti passaggi e va dritta al cuore..

Marilù ha detto...

E' vero... Ma infatti il trucco è scrivere e non rileggere mai!

Anonimo ha detto...

Chi scrive ha tante emozioni ed avvenimenti da raccontare... e buone o cattive, allegre o dolorose che siano vuol dire che ha vissuto.
e soprattutto che ha meditato e riflettuto su quanto ha vissuto.
è un lusso che nn tutti si possono permettere.
e mai dire mai nella vita... in niente e per niente.

Anonimo ha detto...

Un'aspirina no e?

Anonimo ha detto...

mai dire mai in niente e per niente..
..e poi, qual è il lusso più grande del poter mantenere il proprio sguardo sulle cose, scrivendo, o semplicem osservando con occhio critico e fidandosi sempre solo di quello che si sente? certo, è un qualcosa che anche si paga, ma quel che si ha in cambio è impagabile, secondo me
..cmq è vero mari, scrivere nn mi è difficile, rileggere è dura!

Anonimo ha detto...

..ah, cmq..qnd rientra anche maria rifacciamo serata impegnativa.._angie_