martedì 15 marzo 2011

Mercatino che passione

Avrei dovuto capirlo... quando da piccola giocavo al mercato usando i volantini promozionale del supermercato, quando da piccola e anche un po' meno piccola passavo le giornate a frugare nei bauli di mia madre e di mia nonna, quando come argomento di tesi triennale mi hanno proposto di scegliere tra vintage o direct marketing (io ho scelto il direct mktg), quando ormai laureata e non più studente mi sono lanciata nell'impresa di un mercatino addirittura medioevale (con tanto di veste d'epoca) e quando infine, dopo anni vissuti a Trieste (patria dei rigattieri per antonomasia), mi sono ritrovata a vivere a Portobuffolè (paese famoso unicamente per il suo mercatino dell'antiquariato)! Insomma... basta unire i puntini, raccogliere i segni e fare 1 più 1 per capire - senza troppa fatica - che c'è decisamente una certa predisposizione e affinità con l'attività di commerciante da strada: vestiti no brand, in apparenza un po' trasandati ma caldi e comodi, sveglia presto, occhio attento e scarpe comode; in borsa sempre un paio di forbici, un taglierino, del nastro adesivo e connessione a internet sempre a disposizione; infine, giornali vecchi, un furgoncino, avvitatore/trapano, guanti da lavoro e una squadra di baldi giovani amici e parenti altrettanto appassionati.
Grazie a tutti, l'avventura è appena cominciata!


Cosa significa vintage? Significa soffitte polverose e cantine umide, da cui recuperare storie dimenticate e tesori nascosti, che appartengono ai ricordi di qualcun altro o non sono mai appartenuti a nessuno, che hanno tanto da raccontare sul passato e tanto da poter ancora vivere nel presente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma lo fai di lavoro?
angie

Marilù ha detto...

no purtroppo è solo un hobby, ma ci sto lavorando...