martedì 20 agosto 2013

Un giorno

Recensione personale del romanzo di David Nicholls (2011)

E' evidente che sono una persona molto empatica, mi immedesimo profondamente nei pensieri e nelle emozioni di chi mi circonda e ancor piu' mi lascio coinvolgere al cinema, a teatro o nel salotto di casa mia dalla lettura di quello che doveva essere un romanzetto da leggere sotto l'ombrellone (iniziato sotto l'ombrellone e finito in salotto). Mi hanno detto che e' un bel libro - cosi' mi ha assicurato chi me l'ha regalato con tanto di dedica in retrocopertina. Si', sono abbastanza d'accordo e' un bel romanzo ma chi me l'ha regalato non so se l'aveva letto o ancora peggio forse si', l'ha letto e me l'ha regalato proprio per questo. Beh grazie tante! ho passato 2 gg di angoscia e finito per piangere nelle ultime 50 pagine!

Gia'... il problema e' che mi lascio prendere, ma si da' il caso che sia la storia di 2 ragazzi all'universita' che si frequentano (in fondo si amano) da quella volta e che, tra alti e bassi e una vita da eterni ragazzini idealisti, arrivano insieme alla soglia dei 30 anni e quando tutto sembra essere in ordine e' allora che cominciano le ansie. Le delusioni di una vita che non e' come l'avevi immaginata o meglio che non e' come gli altri l'avevano immaginata per te, perche' i genitori si aspettano fiocchi bianchi e poi rosa o azzurri e la societa' ti dice che devi mettere su casa e fare qualcosa nella vita. Dai 30 arrivano presto i 35 - nel libro ma anche nella realta' - e diventa ancora piu' difficile distinguere cosa e' veramente importante per te e cosa devi accettare per far contenti amici e parenti, ma anche tiri mancini del destino e dolori veri. Insomma, fin qui, quasi la storia della mia vita!

Detto cio' per rispetto a chi vorra' leggere il libro non svelo la fine, ma se ho pianto nelle ultime 50 pagine direi che e' evidente che spero vivamente in un lieto fine diverso per la mia storia di vita. Se cosi' non fosse, come spesso ripeto a me stessa e al mondo: io sono felice!

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